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N.1 Dicembre 2024
Locus | Magazine Digitale
HSL Advisors

Le riflessioni che enfatizzano l’importanza della diffusione di un clima di fiducia nel contesto organizzativo delle Imprese sono molto frequenti.

Per evitare che questo tema diventi una sorta di “ETICHETTA” del momento, abbiamo provato a sviluppare una riflessione sul perché la fiducia può contribuire alla ricerca e al consolidamento del vantaggio competitivo, in particolare, per le PMI.

Preliminarmente è necessario riflettere su alcune caratteristiche del contesto in cui le Imprese operano.

La portata del cambiamento, in relazione al periodo temporale nel quale esso avviene, indica chiaramente che siamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica che determina una discontinuità epocale.
La quantità di informazioni generate è molto più elevata di quanto chiunque sia in grado di assorbire e l’AI, sistemicamente, contribuisce ad aumentare ulteriormente la velocità, la dimensione e l’impatto del progresso tecnologico.

Questa “nuova normalità”, fatta di cambiamenti sempre più frequenti, rapidi e imprevisti, riduce la capacità predittiva dell’Imprenditore e del suo management e rende sempre più difficile (se non impossibile) realizzare previsioni affidabili, a causa del verificarsi di fenomeni che non riusciamo a prevedere e che non avremmo potuto evitare tenendo un comportamento diverso.

In presenza di una “ridotta” capacità predittiva, dovendo, per converso, continuare a perseguire gli obiettivi aziendali di lungo periodo, la competenza gestionale strategica risiede nell’abilità di individuazione dell’imprevisto e di correzione del comportamento: è fondamentale capire rapidamente quando si è in presenza di un evento imprevisto e correggere ciò che si sta facendo per adeguarsi al contesto mutato, abbandonando l’illusione di poter conservare un comportamento immutabile.

Questa capacità di individuare e correggere l’imprevisto implica un radicale cambio di modalità di lavoro di un team e, ancor più, della cultura d’Impresa.

A causa della “distanza” tra il vertice decisionale ed il “luogo” in cui si verificano e si registrano i mutamenti di scenario, infatti, il tradizionale schema di distribuzione della delega decisionale, in cui il top management assume ogni decisione, risulta inadeguato per reagire rapidamente ai mutamenti di scenario e, dunque, correggere l’azione.

Al contrario, diviene indispensabile che coloro che presidiano i confini dell’organizzazione, ove è maggiormente probabile che si manifesti l’evento imprevisto, possano attivarsi rapidamente, con necessarie deleghe di responsabilità, in cui ogni componente del team deve sentirsi tranquillo di segnalare l’imprevisto e di intervenire per correggere, sapendo che non è in gioco il proprio prestigio o quello di qualcun altro, ma è in gioco la sopravvivenza e il futuro dell’Impresa.

Affinchè questa dinamica si trasformi in una competenza organizzativa diffusa è necessario che le relazioni tra gli attori coinvolti nel processo sia improntata su di un clima di reciproca fiducia.

In questo senso, dunque, la fiducia rappresenta concretamente un fattore di competitività dell’Impresa, in quanto contribuisce alla rapida individuazione dell’imprevisto e, conseguentemente, alla correzione di quanto si sta facendo, riducendo i tempi di risposta ai continui cambiamenti che l’Impresa deve fronteggiare.

È necessario, dunque, promuovere una cultura organizzativa di autentica fiducia ed unità tra i componenti dell’organizzazione, in cui l’attenzione e la cura devono essere rivolte alla salvaguardia del processo invece di operare una caccia al colpevole.
La fiducia, infatti, è alla base della motivazione e del senso di appartenenza di un’organizzazione e, pertanto, deve fluire in tutta l’Impresa, orizzontalmente e verticalmente.

Nel contempo, il team leader dovrà riuscire ad assumersi comunque le proprie responsabilità sostenendo e condividendo le iniziative di coloro che sono in grado di individuare imprevisti e/o errori.

La progettazione dell’organizzazione dovrà essere indirizzata verso comportamenti e prassi coerenti con tale obiettivo, lasciando spazio a periodi di sospensione del giudizio e di distacco dalle attività di problem solving: osservare il contesto dalla “giusta” distanza consente di discutere le visioni consolidate, facilitando l’emersione dei modelli mentali sulla base dei quali, in modo non pienamente consapevole, affrontiamo i problemi.

La “costruzione” di un diffuso clima di fiducia, tuttavia, non è affatto facile se pensiamo che nelle nostre organizzazioni la tendenza diffusa è, invece, quella di individuare il colpevole per, magari, punirlo allontanandolo dal processo.

Il primo passo dovrà, dunque, essere mosso dall’Imprenditore della PMI, al quale deve essere chiaro il contributo concreto che un simile cambio di approccio è in grado di fornire alla capacità di competere della propria Impresa.

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